La Guerra Civile Greca (1944-1949), rappresenta un argomento poco toccato dalla storiografia corrente e ancor meno conosciuto dal grande pubblico. Tuttavia questo conflitto rappresentò una tappa molto importante non soltanto per la storia nazionale ellenica, ma anche per l’Europa, in un’ epoca nella quale stava calando la “Cortina di ferro” e il resto dell’ecumene veniva diviso in due blocchi ideologici, cristallizzati su posizioni rigidissime e contrapposti l’uno all’altro. Tra il 1944 e il 1949, la Grecia sperimentò sul proprio corpo, già martoriato dalla seconda guerra mondiale, una disputa cruenta, scatenata da un movimento comunista che, sebbene nettamente minoritario a livello popolare, si distinse non solo per caparbietà combattiva, ma anche per un massimalismo così radicale e dogmatico da indurlo a commettere una serie di atrocità che finirono per fargli perdere anche quella parte di consenso che riscosse, seppur per brevi periodi, soprattutto nelle aree montuose e più depresse della Macedonia e dell’Epiro.
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